[IT] La politica estera di un Paese – e la Cina non fa eccezione – trova la sua fonte principale nelle dinamiche di politica interna. Il libro di Michelangelo Cocco, Una Cina “perfetta”, induce a riflettere sulle condizioni economiche e politiche interne, e a come esse costituiscano la base su cui il Partito comunista cinese elabora la narrazione del ruolo della Cina nel mondo.
[IT] Nel discorso pubblico italiano, il dibattito sull’inclusività del linguaggio, sulla narrazione mediatica delle minoranze e sulla crescente diversità etnica, culturale e religiosa delle società occidentali contemporanee tende a scivolare lungo binari prestabiliti, in una giostra di botta e risposta mai risolutivi. Da almeno trent’anni, su questi temi si gira in tondo, evitando accuratamente di trarre lezioni da un’accumulazione progressiva di mutamenti sociali e culturali che meriterebbe invece maggiore attenzione.
[IT] La blockchain, in italiano “catena di blocchi”, è una tecnologia diventata nota soprattutto grazie alle criptovalute. Gli ormai famosi bitcoin nati nel 2008 dalla mente di Satoshi Nakamoto, considerato dai più uno pseudonimo di un gruppo di ricercatori, sono la prima valuta digitale che ha sfruttato questa tecnologia. Tuttavia, per comprendere a pieno il valore di questo strumento e soprattutto per capire la strategia cinese in merito, è bene sottolineare come le applicazioni pratiche della blockchain vadano ben oltre le criptovalute.
[IT] Il Partito comunista cinese svolge un ruolo cruciale nel tentativo di creare una metanarrativa sulla storia della Cina. I mezzi specifici utilizzati per raggiungere questo obiettivo sono stati analizzati dal punto di vista della politica, della storia e dell’ideologia. Il ruolo che giocano le “parole in codice” politiche in tale processo è ancora poco esplorato. Questo contributo colma parte di questa lacuna esplorando i concetti politici e ideologici più recenti che fissano i confini dei discorsi accettabili sulla storia.
[IT] Il presente saggio si occupa dei primi anni della storia del Partito comunista cinese (1920-1927) e in particolare analizza la traiettoria lunga e non lineare che ha dato vita alla forma partito, a partire dai gruppi locali e dalle società di studio ancora legati all’epoca del Quattro Maggio sino alle cellule vere e proprie, che divenirono la forma organizzativa più adatta per un partito di massa.