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Luci e ombre nel dialogo con Washington

[IT] Il 24-25 maggio si è svolto a Pechino il secondo round del dialogo strategico ed economico sino-americano, un processo avviato a Washington nel 2009. La delegazione americana, composta da più di 200 funzionari, era guidata dal Segretario di Stato Hillary Clinton, e dal Segretario al Tesoro Timothy Geithner. Si è trattato del più ampio vertice sino-americano di sempre, sia in termini di burocrazie coinvolte, sia di varietà di temi trattati, tanto da far riaffiorare i discorsi sul condominio mondiale tra i due paesi (G2).

La Cina e il dossier Iran

[IT] Divenuta potenza nucleare nel 1964, la Cina ha aderito al Trattato di Non Proliferazione soltanto nel 1992, ma da allora si è mostrata molto attiva sul fronte della lotta alla proliferazione. Nel 1995 ha appoggiato il prolungamento indefinito del Trattato, nel 1996 ha contribuito alla negoziazione del Trattato per la messa al bando totale degli esperimenti nucleari (Ctbt) e nel 2004 è entrata a far parte del Gruppo di paesi fornitori di materiale nucleare, accettando le relative restrizioni.

Pechino alla prova della crisi coreana

[IT] La situazione nella penisola coreana sta assumendo per la Cina il profilo di un test politico di grande rilievo.
Il 26 marzo scorso un vascello della marina militare sudcoreana è affondato a seguito di un’esplosione che ha spezzato in due la carena della nave, provocando la morte di 46 marinai, circa metà dell’equipaggio. Il vascello si trovava di pattuglia nei pressi della Northern Limit Line, il confine transitorio fissato dalle Nazioni Unite nel 1953 per dividere lo spazio marittimo a ovest della penisola dopo la sigla dell’armistizio che pose fine alla Guerra di Corea (1950-53). La Corea del Nord non riconosce questa demarcazione, che la priva dell’accesso a ricche riserve di pesca alcune miglia più a sud, e i sospetti sull’affondamento si sono subito concentrati sui comandi militari della capitale nordcoreana, Pyongyang.

Partito e società civile nella Cina che cambia

[IT] In Cina gli spazi di partecipazione civile hanno cominciato ad aprirsi solo negli anni ’80 del secolo scorso con le riforme di Deng, che hanno consentito l’emergere di un ampio numero di organizzazioni non governative (Ong), che si stimano oggi superare il milione di unità. In realtà vi è grande incertezza sul numero di queste organizzazioni a causa non solo della scarsità di dati ufficiali, ma anche della difficoltà di arrivare a una definizione delle Ong in Cina: non più intento a sopprimere ogni manifestazione di associazionismo civile, infatti, il Pcc oggi tende sovente ad avvalersene come ulteriore strumento per un capillare controllo della società, favorendo il costituirsi di quelle che si suole chiamare GonGo (government-operated non governmental organizations): realtà ibride prive dell’indipendenza che di norma si associa alla natura delle Ong.

Arresti eccellenti sullo sfondo della lotta per la successione

[IT] Il vice-ministro cinese per la supervisione, Hao Mingjin, ha di recente reso noto che 3058 funzionari del partito e della pubblica amministrazione, inclusi molti sindaci, erano stati arrestati per reati legati alla corruzione. Il funzionario, il cui ministero si occupa di mantenere la disciplina amministrativa e di facilitare la trasparenza, l‟onestà e l‟efficienza nella gestione della cosa pubblica, ha rivelato che, dal mese di ottobre 2009 allo scorso aprile, 5241 funzionari sono stati puniti o messi sotto accusa per episodi di corruzione, concussione, appropriazione indebita e accordi sottobanco. In particolare i crimini sono stati compiuti nel settore immobiliare, in continua e forte crescita, grazie anche al flusso di denaro riversato nell‟economia con il pacchetto di stimolo fiscale di quattro trilioni di yuan, approvato nel 2008. In molti casi è stata comminata la pena di morte.

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