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Gli investimenti cinesi in Europa

[IT] I recenti viaggi di Wen Jiabao e di Li Keqiang in alcuni Paesi d’Europa segnalano una svolta nelle relazioni bilaterali della Cina con gli stati membri dell’Unione: Pechino non si accontenta più solo di sostenere adeguatamente i flussi commerciali, ma, come del resto avviene già da anni in Africa, intende ora investire direttamente, con capitali pubblici e privati, nell’apparato produttivo, nelle infrastrutture e nel debito pubblico dei partner europei, soprattutto dei più deboli.

[Yìdàlì 意大利] Cresce la sintonia tra Italia e Cina

[IT] Un’ottima annata, almeno sul fronte della presenza dei politici italiani in Cina. Mai come nel 2010 Pechino ha ospitato tante visite di delegazioni del Belpaese: dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – di cui abbiamo già dato conto in un precedente numero di OrizzonteCina – al ministro dell’Economia Giulio Tremonti, dal Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni al segretario del Partito democratico Pierluigi Bersani, fino al sindaco di Roma Gianni Alemanno e alle numerose missioni delle regioni nell’ambito dell’Expo di Shanghai.

[LA RECENSIONE] La Rivincita della mano visibile. Il modello economico asiatico e l’Occidente

[IT] Il Dopo “L’Asia al centro”, Mazzei e Volpi, noti specialisti dell’Estremo Oriente, tornano con un libro che, partendo dall’esempio storico fornito dal Giappone, offre una chiave di lettura dello sviluppo di altri paesi dell’area, quali la Cina, Taiwan e la Corea. Secondo gli autori, infatti, il Giappone rappresenta il modello di “stato sviluppista confuciano” che è stato seguito, con diverse varianti, dai suoi vicini asiatici.

[ThinkINChina] Il nuovo nazionalismo cinese

[IT] Il 30 novembre scorso, ThinkINchina ha ospitato il Professor Zhang Jian della School of Government dell’Università di Pechino per discutere di nazionalismo in Cina, un tema esplosivo che è al centro del dibattito sulla Cina contemporanea sia all’interno del Paese che all’estero.

La disputa sulle ”terre rare”

[IT] La Cina ha confermato nelle scorse settimane che per la prima metà del 2011 ridurrà del 35% la quota di esportazione delle terre rare, dopo averla già ridotta del 75% nel 2010. Le terre rare sono diciassette metalli di costosa estrazione, che rappresentano componenti fondamentali di molti prodotti ad alta tecnologia, quali i televisori a schermo piatto, le turbine eoliche, le auto ibride ed elettriche. La domanda globale di questi minerali è in continua crescita: mentre nel 2009 è stata di 134.000 tonnellate, nel 2011 le stime prevedono che raggiunga le 180.000 tonnellate.

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