[LA RECENSIONE] La costituzione economica cinese

Angelo Rinella e Iolanda Piccinini (a cura di) La costituzione economica cinese Il Mulino, Bologna 2010

Il concetto di “circolazione dei modelli” giuridici utilizzato dai comparatisti, basato sulla replica di una serie di regole in ordinamenti diversi da quello di origine, ha lasciato sempre più il campo al “dialogo giuridico” tra sistemi, che provoca “l’ibridazione dei modelli giuridici, cioè la capacità dei sistemi di recepire e fare propri elementi di altri sistemi (…) sulla base di un ‘linguaggio’ comune (…) e di ‘luoghi’ di compartecipazione alla governance sovranazionale o transnazionale” (p. 9).

Nel caso cinese, è proprio nella legislazione economica che questo dialogo è stato più fruttuoso, perché a seguito dell’integrazione nel mercato mondiale, e della liberalizzazione interna, abbiamo assistito alla creazione di un corpus di leggi ispirate “non tanto da una tavola di valori e principi, quanto piuttosto dalla necessità di assecondare uno sviluppo economico fortemente interconnesso con gli interessi economici delle principali potenze occidentali” (p. 27). Sta qui la dimensione giuridica della sfida intellettuale che la Cina pone in questi anni alle nostre categorie: in quel Paese sta nascendo un ordinamento diverso tanto dalla common law (di matrice giurisprudenziale) quanto dalla civil law (di matrice codicistica), che si basa sull’innesto pragmatico di strumenti formali della tradizione occidentale sull’impianto socialista dello stato, all’interno di una millenaria cultura della pubblica amministrazione.

Lode quindi a questo volume curato da Angelo Rinella e Iolanda Piccinini, docenti dell’Università di Roma Lumsa, che in questa raccolta di saggi ci guidano attraverso la costituzione e il dialogo tra sistemi (Rinella), le fonti del diritto della Repubblica Popolare Cinese (Toti), lo sviluppo e i diritti umani (Consiglio), l’adesione alla WTO (Migliazzo), i livelli di governo locale (Caramanico), Hong Kong e Macao (Giuntini), diritto di proprietà e socialismo di mercato (Cardinale), diritto del lavoro (Piccinini), tutela nei confronti della pubblica amministrazione (Pungitore).

Emerge così l’affascinante “laboratorio” giuridico cinese, in cui spesso i modelli (importati) del diritto occidentale vengono destrutturati e in cui la law in action è spesso molto diversa dalla law in the books. Leggere La costituzione economica cinese significa immergersi in questa realtà sfaccettata del diritto cinese che è parte della ricca e stimolante complessità del Paese di mezzo.

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