[IT] Sin dall’inizio di questa crisi economica, dalla quale l’Occidente pare non riuscire a risollevarsi, si è guardato a un intervento economico cinese in Europa con un misto di timore e speranza: timore per il rischio di una possibile “invasione” straniera, speranza per gli auspicabili effetti curativi che gli abbondanti capitali cinesi potrebbero avere sulle economie europee.
[IT] Di recente Le recenti indiscrezioni su possibili acquisti di titoli del Tesoro e partecipazioni in aziende pubbliche controllate in Italia dal fondo sovrano cinese – la China Investment Corporation – hanno riaperto il dibattito sul ruolo della Cina nel sostegno alla zona euro. Un tema che, con ogni probabilità, ci accompagnerà anche negli anni a venire, data la crescente importanza della Cina nell’economia mondiale e il graduale spostamento del baricentro della crescita dall’Occidente verso l’Asia.
[IT] L’Italia resta l’ottava potenza economica mondiale e, come mostrano gli eventi che si sono succeduti nel mese di settembre, è sufficiente che si avanzino dubbi sulla sua solvibilità perché Roma abbia il dubbio onore di catalizzare l’attenzione dei mercati finanziari e dei vertici politici internazionali.
[IT] Abbiamo aspettato più di un anno prima di segnalare Country Driving, sperando di vederne pubblicata la traduzione, ma ora non possiamo esimerci dal recensirne la versione originale in inglese, consigliandola come lettura ideale per questi giorni di fine estate e sperando (se qualcuno non si fosse nel frattempo già attivato) che qualche editore nostrano consideri l’eventualità di offrirlo al grande pubblico dei lettori italiani.
[IT] Crisi del debito pubblico italiano e questione libica: a sentire le domande che i giornalisti cinesi rivolgevano al ministro degli Esteri Franco Frattini durante la sua visita del luglio scorso, sembrava che del Belpaese, ai media di Pechino e Shanghai, interessasse poco altro. A due mesi di distanza – e con la drastica accelerazione che gli eventi hanno subito su entrambi i fronti – giornali e tv di Pechino tornano a dedicare spazio all’Italia, soprattutto in relazione a questi due argomenti.