La Cina dei vicini

RISE vol. 2 n. 4 (Novembre 2017)

Se nel 1967 il regista Marco Bellocchio firmava “La Cina è vicina”, il suo secondo lungometraggio, cinquant’anni dopo possiamo dire che non solo la Cina è vicina, ma è entrata con forza nei nostri discorsi quotidiani, in qualità di seconda economia al mondo. Meno nota è invece in Italia la Cina dei vicini, quella Cina che si espande economicamente e proietta la propria potenza nel Sud-est asiatico e oltre, nell’intera area dell’Asia-Pacifico. In coerenza con la missione della rivista di diffusione delle dinamiche sociali, politiche ed economiche con riflesso internazionale di questa parte del mondo, questo numero di RISE vuole comprendere come la rinnovata assertività di Pechino sia vista dal vicinato.

Per fare ciò, abbiamo chiesto agli autori (quasi tutti di nazionalità degli stati dell’area) di raccontarci come i Paesi ASEAN si stiano attrezzando per gestire una relazione bilaterale sempre più complessa, e quali siano i progetti infrastrutturali più rilevanti nella cooperazione con la Cina, che ormai si svolge entro la cornice della nuova via della seta, nota come Iniziativa “Belt and Road” (BRI). Di più: nella sua esplorazione continua, RISE è andata a guardare come le democrazie storiche dell’area (Giappone, India, Australia, Nuova Zelanda) percepiscano l’accresciuta presenza della Cina nel loro contesto domestico e nel Sud-est asiatico. Non manca anche uno sguardo a Papua Nuova Guinea e alle isole del Pacifico.

Ne è uscito un quadro estremamente complesso e affascinante, che ruota attorno al concetto di asimmetria di potere: tutti i vicini sanno che non possono fare a meno della Cina, di cui anzi hanno estremamente bisogno, soprattutto per lo sviluppo economico. Al contempo, sono consapevoli di essere molto piccoli (e deboli) di fronte al gigante cinese, e per evitare l’eccessiva dipendenza da Pechino mettono in atto interessanti strategie di contenimento del rischio. Se possibile, le opportunità che la BRI offre in termini di nuovi progetti infrastrutturali – di cui gli attori danno ampio conto – rendono quest’esigenza ancora più pressante.

Completano la rivista due articoli sulla relazione storica e sulle sfide del rapporto Cina-ASEAN, la rubrica curata dall’Osservatorio Economie Emergenti di Torino e quella dedicata alle esperienze dei connazionali nel Sud-est asiatico, e un intervento dell’ex Ambasciatore della Malaysia in Italia. La recensione de “Il Simpatizzante”, forse il romanzo definitivo sulla guerra in Vietnam, chiude un numero straordinario, da leggere e conservare.

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