È complicato: una panoramica delle relazioni tra Singapore e Cina

La Singapore indipendente e la Repubblica Popolare Cinese (RPC) hanno una relazione storica varia e complessa. I due stati godono di legami economici eccellenti, che hanno rappresentato una chiave caratteristica delle interazioni bilaterali dall’inizio del processo di apertura e di riforme della RPC alla fine degli anni ’70 del XX secolo. Sostanziali scambi culturali, educativi, e turistici sono un tratto distintivo delle relazioni tra Singapore e PRC. Tuttavia, i rapporti diplomatici solo recentemente stanno tornando a un clima di generale cordialità dopo un periodo protratto di due anni di frizioni. Ci furono in verità altri più prolungati periodi di allontanamento tra Singapore e Pechino – Singapore scoraggiò i cittadini dall’avere contatti con la PRC durante la Rivoluzione Culturale e stabilì legami ufficiali con la PRC solamente nel 1992.

Panorama del centro finanziario di Singapore e Marina Bay, foto scattata da un drone. Immagine: Roman Skorzus (www.skorzus.com)

Mentre la PRC continua la sua ascesa alla prominenza globale, Singapore deve navigare più attentamente tra le proprie necessità e la tentazione crescente di Pechino di imprimere i propri interessi in Asia. Dopo tutto, una confluenza di interessi economici non implica che altre aree necessariamente convergano. L’insistenza di Singapore sul diritto, le regole e le norme per contenere il potere e ridurre gli effetti dell’asimmetria di potenza difficilmente sta bene a Pechino, specialmente su questioni che quest’ultima percepisce essere sue prerogative.

Che Singapore abbia una maggioranza di popolazione etnica cinese che non condivida il nazionalismo così come inteso dalla RPC porta verosimilmente a creare il terreno per confusione e persino alterchi. In sostanza, se Singapore desidera mantenere la sua libertà di azione, sarà cruciale maneggiare abilmente le relazioni con la PRC.

Singapore e l’intreccio economico con la RPC

Singapore e la PRC sono profondamente economicamente intrecciate. Come per gli altri stati membri dell’ASEAN, la PRC è il maggiore partner commerciale di Singapore. In qualità di grande esportatore di capitali, Singapore è la seconda fonte di Investimenti Diretti Esteri (IDE) per la PRC. Gli investimenti di Singapore nella PRC includono progetti di sviluppo legati al governo a Suzhou, Tianjin e Chengdu, in aggiunta a interessi commerciali ordinari. Una produzione globalizzata e i network di capitali significano anche che le economie singaporiana e cinese sono in connessione tra loro attraverso economie terze nella regione e oltre. La crescente importanza dell’economia cinese e il continuo sviluppo di Singapore come centro finanziario unirà probabilmente i due partner ancora di più, attraverso una crescente varietà di modi.

Si deve notare, tuttavia, la diversificazione dell’economia di Singapore: l’ASEAN, gli Stati Uniti, l’Europa e il Giappone restano dei partner commerciali sostanziali. Inoltre, gli Stati Uniti, l’Europa e il Giappone rimangono investitori più rilevanti della PRC in termini sia di flussi di IDE sia di stock di capitale totale. Anche se alcune proporzioni del commercio e degli investimenti pendono più favorevolmente verso la PRC, specialmente ora che l’Iniziativa “Belt and Road” (BRI) inizia a dipanarsi, è probabile che Singapore continui nella ricerca di opzioni economiche oltre la RPC. Queste relazioni forniscono infatti a Singapore un cuscinetto contro l’eccessiva dipendenza da Pechino.

Le tabelle sottostanti forniscono un’istantanea delle relazioni più importanti di Singapore nei settori commerciali, degli investimenti e del turismo, che aiutano a contestualizzare i suoi legami con la PRC.

I primi dieci partner commerciali di Singapore nei beni, 2016 (Fonte: SingStat)

I primi dieci partner commerciali di Singapore nei servizi, 2015 (Fonte: SingStat)

I primi dieci Paesi d’origine degli IDE di Singapore in entrata, 2015 (Fonte: SingStat)

I primi dieci Paesi di destinazione degli investimenti di Singapore in uscita, 2015 (Fonte: SingStat)

I prime cinque Paesi di origine dei turisti a Singapore, 2016 (Fonte: Singapore Tourist Board)

I primi dieci Paesi di origine degli IDE della RPC in entrata, 2016 (Fonte: Invest in China)

Una Cintura, Una Via, e molte conseguenze

La BRI, chiamata anche “Una Cintura, Una Via”, ovviamente presenta opportunità per Singapore. Invero, Singapore è stato uno dei primi membri della Banca Asiatica d’Investimento per le Infrastrutture (AIIB), ente associato all’iniziativa. Nella misura in cui lo sviluppo delle infrastrutture promuove la crescita nell’immediato vicinato di Singapore, ciò può accrescere la domanda per beni e servizi singaporiani. È più facile inoltre che vicini prosperi investano di più nella sicurezza regionale. Naturalmente, Hong Kong è probabile che faccia concorrenza a Singapore, soprattutto nel settore finanziario e dei servizi ad essi correlati. Inoltre, l’economia di Singapore si è diversificata, andando oltre i servizi marittimi che oggi contano per circa il 7% del PIL. Ciò mitiga un po’ la pressione derivante dall’incremento delle infrastrutture di trasporto regionale.

Le esternalità che possono essere causate dalla BRI possono essere fonte di maggiori preoccupazioni. I benefici economici dell’iniziativa che affluiscono a varie élite politiche e imprenditoriali nel Sud-est asiatico possono rendere più difficile il raggiungimento di un comune consenso tra i Paesi ASEAN, specialmente su questioni che Pechino considera sensibili. Una limitata trasparenza e una governance societaria opaca nei progetti BRI può incoraggiare tanto forme di abuso e rentseeking quanto la distribuzione di costi e benefici che favoriscano l’instabilità politica. Inoltre, l’incertezza sulla gestione delle controversie legate ai progetti di investimento introduce un più alto livello di rischio nei progetti stessi. Gli approcci “win-win” e di “messa in disparte delle differenze” funzionano finché emergono problemi caratterizzati da una certa urgenza gestionale o decisionale.

Stabilire regole per la Via

Le regole, le procedure, le norme, il diritto, i processi e le loro pratiche, specialmente se si riferiscono al contenimento della potenza, sono molto importanti per Singapore. Questa è un’area di divergenza tra Pechino e Singapore. Singapore tende a favorire processi più robusti, vincolanti, che garantiscano un grado di imparzialità in quanto in principio impegnano tutti gli attori al rispetto delle stesse procedure e non privilegiano un risultato rispetto a un altro in base alle capacità o alla dimensione. Questa preferenza non sorprende, perché in tal modo gli attori più piccoli limitano gli effetti dell’asimmetria di potenza. In qualità di grande potenza, chiaramente la PRC preferisce avere meno impedimenti alla sua libertà di azione e all’abilità di approfittare dei suoi ovvi vantaggi.

Un’area dove sono particolarmente evidenti le differenze tra Singapore e la PRC sulle regole e i processi è la rule of law nel Mar Cinese Meridionale. Quando le Filippine chiesero a un tribunale arbitrale un’interpretazione sulle rivendicazioni marittime nelle acque soggette a dispute con Pechino, la PRC definì il processo imperfetto, rifiutò la partecipazione diretta, e rigettò il verdetto del tribunale. Al contrario, Singapore sottolineò l’importanza del processo giuridico e la natura vincolante dei suoi riscontri, sebbene non avesse rivendicazioni sul Mar Cinese Meridionale. Piuttosto, Singapore sentiva che rispettare queste procedure legali stabilite a livello internazionale avrebbe offerto un modo migliore per gestire le differenze, mantenere la stabilità, e proteggere i suoi interessi di stato fruitore delle regole. Una distinzione simile sembra dividere Singapore e la PRC su quanto sia da considerarsi vincolante il Codice di Condotta sul Mar Cinese Meridionale. Di recente, quindi, tali differenze presentano chiari elementi di controversia e di frizione tra la PRC e Singapore.

Il fardello dell’etnicità e del nazionalismo

Più ingarbugliato per Singapore è forse il modo in cui l’etnicità si interseca con il nazionalismo della PRC. Dato che la popolazione di Singapore è per il 70% di etnia cinese Han, molti cittadini della PRC e persino i funzionari credono che Singapore dovrebbe essere particolarmente comprensiva, se non partecipe, delle preoccupazioni della PRC, che includono questioni come le varie dispute territoriali della PRC e i sospetti nei confronti degli Stati Uniti e del Giappone. C’è talvolta sorpresa, un senso di tradimento, e persino rabbia nei cittadini della PRC e nei circoli ufficiali quando la posizione ufficiale di Singapore diverge da quelle di Pechino. Queste percezioni nascono da un senso del nazionalismo cinese che si fonda decisamente sul legame tra etnicità e fedeltà politica alla PRC.

Singapore e i cinesi di Singapore, tuttavia, non condividono (e non dovrebbero condividere) lo stesso senso di nazionalismo prevalente nella PRC. Nonostante i legami storici tra i movimenti cinesi nazionalisti, ora i cinesi etnici di Singapore manifestano fedeltà politiche molto diverse. Anche se i cinesi di Singapore possono parlare lingue e condividere pratiche culturali che originano dal luogo che oggi si chiama PRC, essi non sono più cittadini cinesi di quanto i franco-canadesi siano cittadini francesi. Il progetto di edificazione della nazione nella Singapore post-indipendenza continua a riguardare la creazione di cittadini singaporiani distinti. Questo obiettivo è cruciale, considerata la necessità di tenere insieme la popolazione multietnica di Singapore e di evitare di essere caratterizzati dai vicini come una “quinta colonna” cinese, potenzialmente ostile.

Uno sguardo al futuro

La relazione con la PRC è una delle più importanti relazioni estere di Singapore. Molto di ciò discende dal fatto che la PRC è fondamentale per la prosperità e la stabilità in Asia. Il futuro di Singapore è in molti modi legato al buono stato di salute della PRC. Tuttavia, Singapore continuerà a cercare altre partnership all’interno e all’esterno della regione, per il semplice motivo che tale diversificazione dei legami è una strategica efficace di gestione del rischio. Questo significa che Singapore ha un incentivo per continuare l’engagement con l’Europa, l’Australia, l’India, il Giappone, gli Stati Uniti e altri Paesi. Singapore ha anche un interesse di lungo corso alle regole internazionali vincolate che preferisce siano rispettate dalle maggiori potenze, inclusa la RPC.

Nella misura in cui Pechino accetti un’Asia orientale aperta e inclusiva, così come regole stabilite e vincolanti, la relazione tra Singapore e la PRC continuerà senza scosse. Ciò detto, la prevedibilità e il comfort nella relazione dipende anche dal continuo impegno verso la regione degli altri partner internazionali di Singapore. La traiettoria positiva dei legami attuali di Singapore con la PRC si fonda sul mantenimento di tali condizioni. Cambiamenti nella situazione, come si potrebbe discutere sia il caso mentre scriviamo, stanno a significare che la relazione sino-singaporiana possa diventare più fosca e richiedere di essere nuovamente calibrata.

 

Traduzione dall’inglese a cura di Giuseppe Gabusi.

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