[ITALIANI A SUD-EST] Ricomincio da Singapore: da un Master in Politiche Pubbliche alla Banca Mondiale

“Singapore… vado a Singapore, vi saluto belle signore!” recitava un motivetto degli anni Settanta che usavo canticchiare spesso quando ero bambina. Quando, nella primavera del 2015, mi è arrivata l’offerta per una borsa di studio alla Lee Kuan Yew School of Public Policy (LKYSPP) della National University of Singapore (NUS), quel motivetto ha risuonato nella mia memoria. Le mie peculiari preferenze musicali infantili avevano infatti ironicamente predetto, in tempi non sospetti, che alla soglia dei trent’anni avrei davvero salutato famiglia e amici per cominciare una nuova avventura – accademica, professionale, e personale – a Singapore. Nonostante NUS sia tra le prime dieci università di Social Policy & Administration al mondo (la settima migliore al mondo, davanti a titani statunitensi come Princeton, Columbia e MIT), molti studenti e giovani laureati italiani non sono a conoscenza della sua esistenza, né considerano il continente asiatico come un’appetibile destinazione per la propria carriera accademica.

Per me l’opportunità si è poi concretizzata, rendendo possibile il sogno di laurearsi presso un’università di prestigio internazionale anche per chi, come me, non avrebbe potuto permettersi di affrontare gli astronomici costi di un’educazione negli Stati Uniti o nel Regno Unito. Infatti LKYSPP mette annualmente a disposizione numerose borse di studio – complete o parziali – destinate agli studenti più meritevoli, come ad esempio la Stamford Land Scholarship, borsa di studio introdotta a partire dal 2016 appositamente per attrarre i migliori studenti italiani (la scadenza per inviare le domande è il 31 dicembre 2017). Se la generosa offerta economica di LKYSPP è stata indubbiamente uno dei fattori che mi hanno portata a Singapore, una carriera accademica e professionale in questa parte di mondo è estremamente appetibile anche da un punto di vista di curiosità intellettuale, e di opportunità nel mercato del lavoro. Con lo spostamento del centro gravitazionale economico – e un ribilanciamento anche di quello politico – verso l’Asia, capire le realtà (molto diverse tra loro!) dei Paesi di questo continente diventa un’esigenza sempre più importante – oltre che una competenza sempre più richiesta nel mondo economico e politico. E Singapore è una base ideale per farlo, metropoli internazionale con standard di vita di prima classe, circondata da economie emergenti come Malaysia, Thailandia, Vietnam e Indonesia, ma anche da Paesi a basso reddito che stanno facendo i primi passi nello sviluppo come Cambogia, Laos e Myanmar.

Da quando sono atterrata all’aeroporto di Changi nel luglio del 2015, la mia vita è stata un continuo aprirsi di porte sia dentro l’università sia fuori, sia a Singapore sia nel resto del mondo. La prima porta a schiudersi è stata un’opportunità di lavoro come assistente ricercatrice presso l’Institute of Water Policy (IWP), istituto di ricerca affiliato alla LKYSPP. L’incarico, retribuito e part-time (in modo da essere compatibile con gli impegni accademici), mi ha dato l’opportunità di arricchire il mio curriculum con esperienza di ricerca, di project management e di lavoro sul campo. Per quasi due anni ho lavorato con il team IWP, in cooperazione con il Cambodian Development Resource Institute (CDRI) e l’NGO Forum on Cambodia (NGOF), a un progetto volto a mappare attori e processi decisionali nella gestione dei bacini idrici transfrontalieri nella regione del Mekong, tra Cambogia e Laos. Il lavoro di ricerca mi ha portato a fare esperienza sul campo, e a capire le sfaccettate problematiche affrontate da Paesi in via di sviluppo, come la Cambogia, dove da una parte le risorse idriche nazionali hanno la potenzialità di placare, attraverso lo sviluppo dell’energia idroelettrica, la sete di elettricità di quel 44% della popolazione che ancora non vi ha accesso, ma dall’altra la costruzione aggressiva di infrastrutture, in particolare di dighe, che dislocano persone e alterano l’ambiente suscita critiche e scontento.

Se l’esperienza di ricerca all’IWP mi ha portato a viaggiare spesso in Cambogia, i voli che LKYPP mi ha fatto prendere non si limitano al Sud-est asiatico. Nell’estate del 2016 ho passato due mesi nel sud dell’India, a Chennai, per un’ulteriore esperienza di ricerca, stavolta sotto contratto di tirocinio presso l’Indian Institute of Technology Madras, uno dei più rinomati centri di ricerca indiani. Qui, ho avuto modo di approfondire le problematiche relative all’accesso ai servizi idrici, sanitari e igienici in India e Pakistan, e di affinare le mie capacità tecniche di analisi quantitativa e qualitativa applicando le conoscenze conseguite durante i miei corsi di analisi economica ed econometrica seguiti alla LKYSPP. L’esposizione internazionale non è finita qui, né si limita solo al continente asiatico. Infatti, grazie alla sua partecipazione al Global Public Policy Network (GPPN), LKYSPP vanta numerose partnership con altre prestigiose università in tutto il mondo e offre esperienze di scambi internazionali per un semestre all’estero, oltre alla possibilità di conseguire un doppio diploma trascorrendo il primo anno del Master a Singapore e il secondo in una delle università partner. Nel mio caso, ho avuto il privilegio di trascorrere un semestre a Washington, negli Stati Uniti, presso la Paul H. Nitze School of Advanced International Studies (SAIS) della Johns Hopkins University, dove ho sviluppato un profondo interesse per le infrastrutture per i servizi pubblici e le partnership tra settore pubblico e privato (PPPs). Infine, un’ultima opportunità di cui ho usufruito durante il mio percorso di studi alla LKYSPP è stata quella di sviluppare, come progetto finale di laurea, una pubblicazione in partenariato con la Banca Mondiale. La pubblicazione, presentata durante una conferenza nell’Aprile 2017, è stata frutto di un intenso lavoro di gruppo sotto la supervisione di uno dei professori della Facoltà, e fa parte di un esercizio più ampio chiamato Policy Analysis Exercise (PAE). L’idea alla base del PAE è mettere gli studenti alla prova nell’affrontare, su commissione di un’organizzazione-cliente (nel mio caso la Banca Mondiale), un’approfondita e rigorosa analisi su una tematica attuale di politiche pubbliche, mettendo in pratica le conoscenze acquisite durante il corso di studi.

L’autrice Melania Lotti alla Conferenza di presentazione delle pubblicazioni “Policy Analysis Excercise (PAE)” (progetto finale di laurea) con il Prof. Francesco Mancini (coordinatore PAE a LKYSPP) e due compagne del Master in Public Policy 2017. Immagine: LKYSPP, National University of Singapore 2017

Una strada intensa insomma iniziata con un volo per Singapore nel 2015…: e dove mi ha portato? Per adesso, a Singapore, dove lavoro come consulente per la Banca Mondiale, presso il World Bank Singapore Hub for Infrastructure and Urban Development, occupandomi di consulenza tecnica e analitica nel settore delle infrastrutture e delle PPPs. Ogni singola esperienza, ogni singola opportunità che LKYSPP mi ha offerto, ha contribuito a costruire il mio percorso, le mie competenze accademiche e il mio profilo professionale, portandomi dove sono oggi. E sono certa che l’Asia riservi grandi opportunità per quei giovani che avranno il coraggio di fare un salto nell’ignoto e, perché no, ricominciare proprio da Singapore.

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