Head of Program
Giuseppe Gabusi is Head of T.wai’s Asia Prospects Program and an Assistant Professor of International Political Economy and Political Economy of East Asia at the University of Torino.
[IT] Diversamente da quanto pronosticavano negli anni ’90 alcuni scienziati politici e giornalisti (tra questi ultimi, penso soprattutto a Thomas Friedman ne Il mondo è piatto), la globalizzazione non ha causato la scomparsa della nazione o dello Stato, bensì il loro dinamico mutamento.
[IT] Con l’attesa nomina a Primo Ministro di Li Keqiang, l’Assemblea nazionale del popolo che si è tenuta a Pechino lo scorso marzo ha provveduto anche a ratificare le scelte della dirigenza del Partito comunista cinese in merito agli uomini che guideranno le politiche economiche della Cina nei prossimi anni. Malgrado le personalità indicate presentino credenziali riformiste, c’è una forte linea di continuità con il governo precedente, e la transizione appare mettere in rilievo diversi accenti e sfumature, piuttosto che radicali cambiamenti di policy.
[IT] Confesso di non avere mai sopportato Edward Luttwak, almeno nella sua versione di maschera televisiva, aggressivamente pronto a sostenere la (presunta) logica ferrea delle sue argomentazioni, di fronte a interlocutori apostrofati come “anime belle” che coltivano pie (e pericolose) illusioni sulla bontà della natura umana e sulla pace tra le nazioni.
[IT] Nel 2008, la regina Elisabetta II chiese a un professore della London School of Economics come mai gli economisti non fossero stati in grado di predire la crisi finanziaria del 2007. Molti comuni cittadini in realtà, con meno sangue blu nelle vene, si sono spinti al punto di chiedersi a che cosa servano gli economisti, se non riescono ad allertare i politici e l’opinione pubblica sui rischi incombenti di un sistema globale estremamente fragile.
[IT] Nello scorso mese di gennaio, l’aria irrespirabile di Pechino è salita agli onori della cronaca mondiale. I livelli delle PM 2,5, le polveri sottili più pericolose per la salute umana, hanno raggiunto livelli record, mai toccati da quando se ne effettuano le rilevazioni, tanto che nei media occidentali è comparsa la parola “apocalisse dell’aria” [airpocalypse].
[IT] “L’intento di quest’opera è accompagnare il lettore attraverso quattro contesti, tutti ugualmente significativi, in cui la Cina, a partire dall’avvio delle riforme di Deng Xiaoping, sta costruendo una strategia per riconquistare la posizione che probabilmente le spetta per dimensione, per bagaglio storico e culturale e per produzione di ricchezza”.
[IT] Sono passati cinque anni da quando nel 2007 il primo ministro uscente Wen Jiabao – in uno dei suoi discorsi più citati – dichiarò l’economia cinese “instabile, sbilanciata, scoordinata e insostenibile”. Non molto è cambiato da allora, e se possibile la crisi finanziaria globale ha peggiorato la situazione, perché ha ridotto la capacità di acquisto dei mercati europeo e statunitense, principali importatori dei prodotti cinesi.
[IT] I Munk Debates sono conversazioni aperte al pubblico che si svolgono a Toronto, in Canada, con l’obiettivo di esporre il pubblico canadese “alle menti più brillanti del nostro tempo per farle intervenire su alcune delle questioni cruciali che il mondo si trova ad affrontare” (p.VII). Il format dell’iniziativa prevede lo schieramento degli oratori su posizioni contrapposte: al termine del dibattito viene chiesto al pubblico quale di esse sia risultata la più convincente.
[IT] Nel 2012 cade il quarantesimo anniversario della normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Australia e Repubblica popolare cinese (Rpc). I rapporti tra la grande potenza asiatica (un colosso di 1,3 miliardi di abitanti concentrati in decine di megalopoli) e il continente down under (sei città separate da un deserto e circondate dal mare) sono radicalmente mutati a partire dagli anni ’90: il decollo economico ha indotto Pechino a diversificare sempre più le sue fonti di approvvigionamento di materie prime, di cui l’Australia è ricchissima.
[IT] Il tumultuoso sviluppo dell’industria in Cina negli ultimi trent’anni è avvenuto in presenza di sprechi e inefficienze nell’uso delle risorse primarie, lasciando alle generazioni future una pesante eredità in termini di inquinamento della terra, dell’aria e delle falde acquifere. Il paese è afflitto da una vera e propria “questione ambientale”, sempre più studiata da diverse prospettive.
Quarterly journal on the politics, foreign policy and socio-political dynamics of contemporary China
Quarterly journal on the international relations and international political economy of South-East Asia
Quarterly journal investigating the extended concept of security and the human dimension of conflict
Presentation of the book “Protecting China’s Interests Overseas: Securitization and Foreign Policy”, by Dr. Andrea Ghiselli (T.wai & Fudan University). Description Based on his... Read More
OrizzonteCina pubblica saggi originali e rigorosi al fine di promuovere, a livello nazionale, una più articolata conoscenza del sistema politico, delle relazioni internazionali e delle... Read More
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