[IT] Con l’ingresso nel Wto (World Trade Organization, o Organizzazione Mondiale del Commercio) nel 2001, la Cina ha raggiunto il suo obiettivo storico di entrare a far parte del sistema commerciale mondiale. Malgrado al’epoca le maggiori potenze commerciali manifestassero forti dubbi sulla effettiva volontà di Pechino di rispettare gli impegni presi, il rapporto 2010 del segretariato Wto preparato per la Trade Policy Review conferma che in generale la Cina si è rivelata una buona allieva, avendo compiuto continui sforzi per liberalizzare la propria economia, resistito all’adozione di misure protezionistiche e adottato nuove misure legislative in tema di diritto industriale.
[IT] Se il 2010 è stato un anno difficile per i rapporti tra la Cina e diversi partner internazionali, non si può dire siano stati più semplici quelli con l’unico Paese europeo che ancora non riconosce la Repubblica popolare: il Vaticano. Come analizzato in dettaglio da Francesco Sisci su Asia Times Online e La Stampa, lo scorso 9 dicembre, le autorità cinesi hanno impresso un’accelerazione al processo di rinnovamento della leadership della Chiesa cattolica cinese ufficialmente riconosciuta.
[IT] Il 2010 è stato probabilmente l’anno peggiore per la diplomazia cinese dal 1989. I rapporti con tre partner cruciali – Unione Europea, Giappone e Corea del Sud – sono peggiorati a causa di una serie di crisi non ancora del tutto risolte, mentre quelli con gli Stati Uniti rimangono ambivalenti, complicati strutturalmente dagli squilibri del sistema economico internazionale e dalla progressiva riconfigurazione dell’equilibrio geopolitico nel Pacifico occidentale.
[IT] Nell’ultimo appuntamento di ThinkINChina due docenti dell’Università del Popolo di Pechino – Chen Xiaohe e Chris Colley – hanno discusso di un tema cruciale per la futura stabilità dell’Asia: i rapporti tra Cina e Pakistan nella geopolitica dell’Asia meridionale.
[IT] Mentre l’attenzione dei media italiani è ancora puntata sulla fine delle celebrazioni per il quattrocentesimo anniversario della morte di Matteo Ricci e sull’inizio di quelle per l’Anno della Cultura Cinese, in uno dei campi dell’eccellenza manifatturiera nostrana – i cavi a fibre ottiche – Italia e Cina si stanno contendendo il ruolo di leader globale. La posta in gioco è il controllo dell’olandese Draka, per il quale l’italiana Prysmian – la vecchia Pirelli cavi – punta a prevalere sulla rivale cinese Xinmao Group.