[IT] È ben noto come la politica di riforme e apertura attuata in Cina durante gli ultimi decenni abbia dato inizio alla più grande migrazione che si conosca della storia dell’umanità. Da tempo però l’assalto alle zone costiere e ai grandi centri urbani cinesi ha avuto una battuta d’arresto, complice anche la crisi economica che ha colpito gran parte dell’Occidente a partire del 2008. È dunque giunto al termine il processo di urbanizzazione? Si tratta solo di una fase di stallo? O si tornerà addirittura a popolare le zone rurali del vasto paese asiatico?
[IT] L’ingresso di Dongfeng – il secondo produttore cinese di auto, dopo Saic, entrambi di proprietà pubblica – nel capitale di Psa Peugeot Citröen è il maggior investimento estero cinese (3 miliardi di euro) nell’industria automobilistica e uno dei più grandi in assoluto. Non è il primo, però. La strategia di espansione all’estero attraverso fusioni e acquisizioni è iniziata nel 2004, con la conquista della coreana Ssangyong da parte di Saic.
[IT] Nell’ambito delle riforme promosse lo scorso autunno dal Comitato centrale del Partito comunista cinese (Pcc), il governo della Rpc ha annunciato un ammorbidimento della regola che impone alle imprese di versare un capitale minimo come precondizione per l’inizio delle attività. Il capitale richiesto varia a seconda della tipologia di impresa, da 30.000 yuan (3.500 euro) per le società a responsabilità limitata fino a un massimo di 5 milioni (585.000 euro) per le tipologie societarie più complesse.
[IT] Poco più di dieci anni fa la Cina ratificava la “Convenzione di Palermo” (United Nations Convention against Transnational Organized Crime, Untoc), ad oggi l’unico trattato globale finalizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità organizzata transnazionale. Già molti anni prima della ratifica di questo trattato nel settembre del 2003, il Partito-Stato cinese si era reso conto che, in parallelo alla crescita economica, anche il fenomeno mafioso aveva assunto proporzioni via via più importanti.
[IT] “Non si riesce a cogliere il perché di un simile fulmineo successo, né a valutarne bene i prezzi e i costi se non si comprende da dove tutto questo proviene, ovvero quali sono le radici profonde che hanno fatto sì che un popolo (…) in poco più di cento anni (…) abbia sopportato guerre, massacri e lotte epocali per arrivare ad essere oggi uno dei grandi protagonisti dello scenario globale sotto la guida di un partito comunista che, senza rivali, è al governo da più di sessant’anni”.