“L’unico punto debole della macchina repressiva delle forze armate è stata la sottovalutazione del momento e della capacità della società di impedire che il colpo di Stato avesse successo fin dal primo giorno. C’è un interesse da parte dei Paesi confinanti ad avere ordine e stabilità in Myanmar, ma il grande interrogativo sul futuro è se i birmani siano disposti a pensare di condividere il potere con queste forze armate. Restano quindi aperti anche tutti gli altri scenari, da una guerra civile più o meno strisciante, al ritorno a una rigida dittatura, al collasso dello Stato.”
Il commento di Giuseppe Gabusi (T.wai & Università degli Studi di Torino) per Radio Radicale.
Head of Program
Giuseppe Gabusi is Head of T.wai’s "Indo-Pacific" Program and an Associate Professor of International Political Economy and Political Economy of East Asia at the University of Turin.
“Dopo il colpo di stato del 1 febbraio 2021, che ha sospeso le relazioni dirette tra la Città di Torino e la Città di... Read More

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