È difficile non rimanere colpiti da come, a settant’anni dalla fondazione della Repubblica popolare cinese, il 2019 sia iniziato con un particolare monito rivolto da Xi Jinping ai massimi funzionari del Partito-Stato cinese convocati presso la Scuola centrale del Partito di Pechino: che gli anniversari degli eventi che cadono quest’anno non fossero forieri di disordini. Il ruolo della storia nella definizione dell’identità cinese contemporanea resta centrale. Per la dirigenza cinese ricordare date spartiacque nel tortuoso percorso di costruzione della Cina moderna – quali il 4 maggio 1919 o il 1° ottobre 1949 – è un dovere morale, ma implica anche massima cautela rispetto ai margini di dibattito ammissibili intorno alla versione canonica della storia patria. Analogamente, il silenzio su altri anniversari, primo tra tutti il 30° dalle proteste represse di piazza Tian’anmen è altrettanto funzionale alla costruzione dell’identità collettiva, estranea a un passato cui non conviene ricondurre le radici della Cina di oggi.
Quarterly journal on the politics, foreign policy and socio-political dynamics of contemporary China
Quarterly journal on the international relations and international political economy of South-East Asia
Quarterly journal investigating the extended concept of security and the human dimension of conflict
The TOChina Spring Seminars are held, in English or Italian, every year in the context of the graduate courses in “International Relations of East Asia” (Prof. Giovanni B.... Read More
Stefano Ruzza (T.wai & Università di Torino) illustra i recenti sviluppi della crisi in Myanmar e presenta il proprio ultimo lavoro sulle vicende birmane.... Read More
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