Un’amicizia di vecchia data L’aiuto pubblico allo sviluppo (APS) rappresenta uno strumento fondamentale della politica estera del Giappone. Il Sud-Est asiatico ne è tradizionalmente... Read More
[IT] Viviamo in un periodo storico che vede un’ingente proliferazione e diversificazione dei mezzi di informazione, che si spiega principalmente con la crescente influenza e diffusione delle notizie amatoriali che si diffondono anche attraverso l’utilizzo semi-incontrollabile dei cosiddetti social network. Ciò ha indubbiamente avuto effetti sia positivi sia negativi. Quelli negativi sono facilmente riassumibili nell’effettiva impossibilità di controllare la professionalità etica di tutti coloro che diffondono informazioni, un fenomeno che in questi ultimi anni si è guadagnato le prime pagine delle testate di tutto il mondo con, diremmo, l’hashtag “#fake news”. D’altra parte, la conseguenza positiva della globalizzazione dell’informazione sta proprio nella possibilità di dare giustizia anche a chi, fino ad ora, non ha avuto modo di far sentire la propria voce.
[IT] Non è un caso che il primo ministro giapponese Suga Yoshihide, subentrato ad Abe Shinzo a metà settembre 2020, abbia scelto due grandi Paesi dell’Association of South-East Asian Nations (ASEAN) come meta del suo primo tour diplomatico: Viet Nam e Indonesia. Del resto, lo stesso Abe visitò gli stessi Paesi (più la Thailandia, ora scenario di proteste democratiche) poco dopo l’insediamento al potere del dicembre 2012, con l’intenzione di attrarre i Paesi del Sud-Est asiatico attraverso programmi di cooperazione allo sviluppo e un inusuale ruolo di leadership nel mantenimento di beni pubblici internazionali negli oceani Pacifico e Indiano.
[IT] La storia plurimillenaria della Birmania può essere letta come la ricerca costante e ostinata di uno spazio di relativa sicurezza all’interno di un perimetro geopolitico altamente dinamico e competitivo, contrassegnato dalla prossimità di civiltà molto più prospere e dalla presenza di vari rivali di lungo corso che, in più di una occasione, hanno diretto le proprie mire espansionistiche verso le fertili terre abitate dalle popolazioni indigene.
[IT] Nella regione sono presenti e attive più di cinquecento ZES, in maggior numero in Viet Nam e Thailandia, ma di vitale importanza sono quelle nei Paesi meno sviluppati del blocco, quali Myanmar, Laos e Cambogia. Sono di dimensioni variabili che vanno da qualche decina a qualche centinaio di ettari. E già qui si intravede quello che è, cronologicamente, il primo problema sociale direttamente causato dal complesso fenomeno delle ZES: l’espropriazione forzata di vasti territori.