[IT] Le elezioni italiane si sono concluse con uno stallo istituzionale che non cambierà il modo in cui la Cina guarda all’Italia dal punto di vista politico, ma che pone alcuni quesiti alla classe imprenditoriale cinese, sempre più lontana dall’idea di investire significativamente in Italia.
[IT] La Cina ereditata dalla nuova leadership presenta una serie di problemi strutturali che proiettano ombre d’incertezza sul futuro del paese. Uno dei più gravi è la crisi idrica, che incombe minacciosa sulle possibilità di sviluppo economico future, sulla stabilità sociale interna e sugli equilibri geopolitici regionali.
[IT] Lo scorso 22 febbraio sono state rilasciate le statistiche consuntive sulla situazione economica della Repubblica popolare cinese (Rpc) per l’anno 2012. Come si è spesso rimarcato, anche in questa sede, il 2012 è stato un anno di forti apprensioni per l’economia cinese. Alla prova dei fatti, le incertezze di inizio anno si sono tradotte in un ridimensionamento dei tassi di crescita economica, in una forte instabilità della produzione industriale e nell’andamento dei rapporti con l’estero, e in un mancato decollo dei consumi domestici.
[IT] Ai nuovi leader di Washington e Pechino dovrebbe arrivare chiaro e forte il messaggio che la possibilità che si realizzi lo scenario migliore per le relazioni bilaterali dipende dalla capacità di Cina e Stati Uniti di collaborare su di una vasta gamma di questioni globali, dai cambiamenti climatici alle carenze alimentari e idriche, alla scarsità delle risorse naturali.
[IT] Per quanto la Cina non consideri se stessa come una grande potenza o come un aspirante egemone globale, essa detiene un forte interesse economico e geopolitico a intensificare la cooperazione economica con l’intera Europa, inclusi i paesi dell’Europa sud-orientale e orientale che non sono ancora membri o candidati membri dell’Unione europea (Ue).