La comunità filippina in Italia: breve intervista a S.E. Domingo P. Nolasco, Ambasciatore delle Filippine in Italia

S.E. Domingo P. Nolasco (Immagine: RTVMalacanang).

Sua Eccellenza, partiamo da un dato macro: quanti sono i suoi connazionali residenti in Italia?

Secondo l’ISTAT vi sono 167.859 filippini registrati in Italia. Tale dato non comprende i filippini con doppia cittadinanza o quelli con cittadinanza italiana. È quindi probabile che il numero reale sia superiore a quello soprariportato.

 

Qual è stata l’evoluzione degli ultimi anni?

Sempre secondo i dati ISTAT, dal 2010 al 2015 il numero di filippini con permesso di soggiorno in Italia . risultato in costante aumento, passando da circa 123.584 persone a 168.239 persone. Dal 2015, il trend è risultato in leggero ribasso, con un totale di 167.859 filippini registrati nel 2018. Questo cambiamento è attribuibile a due fattori: il rallentamento degli arrivi e l’ottenimento della cittadinanza italiana da parte di un numero crescente di filippini.

 

Quanto è grande la comunità filippina in Italia rispetto a quella di altri Paesi europei?

Secondo i dati del Dipartimento degli Affari Esteri delle Filippine, la comunità filippina in Italia è la seconda più grande in Europa dopo quella del Regno Unito.

 

Com’è distribuita? Quali sono le città con il maggior numero di filippini?

Stando ai dati ISTAT, le città che ospitano il maggior numero di filippini sono Milano (48.889), Roma (44.097) e Firenze (6.979).

 

Qual è il trend delle rimesse dall’Italia verso le Filippine? Quanto sono significative rispetto a quelle provenienti da altri Paesi?

Secondo i dati del governo filippino, le rimesse dall’Italia rappresentano circa l’1% delle rimesse a livello mondiale e il 7% delle rimesse a livello europeo. Negli ultimi anni, il trend delle rimesse dall’Italia è risultato in calo, passando da 550,5 milioni di dollari nel 2010 a 286,3 milioni di dollari nel 2018.

 

Quanti sono i filippini di seconda e terza generazione?

Secondo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano, nel 2018 i minori di origine filippina erano circa 33.123 – il 4% dei minori non-UE presenti in Italia.

 

Come si differenzia la comunità filippina? Quali sono i suoi principali punti di forza e le maggiori difficoltà riscontrate?

L’Ambasciata filippina ritiene che uno dei motivi per cui la comunità filippina è così ben integrata in Italia sia che gli italiani e i filippini presentano caratteristiche culturali molto simili, fondate sulla centralità della famiglia e la tradizione Cattolica Romana. In generale, i filippini sono anche attenti, premurosi e diligenti. Ciò permette loro di adattarsi bene in situazioni lavorative e personali. La principale difficoltà riscontrata dai filippini in Italia è l’apprendimento della lingua italiana. Questo vale sia per gli adulti in cerca di lavoro sia per i giovani che devono andare a scuola.

 

Ci potrebbe fornire una panoramica dei principali settori che impiegano lavoratori filippini?

Secondo il rapporto del 2018 sulla comunità filippina in Italia da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, i filippini nel Paese svolgono lavori “specializzati”, con la maggioranza impiegata nel settore dei servizi. Nel 2017, circa il 63% dei filippini era impiegato nel settore dei servizi pubblici, sociali e personali, comprendenti lavori domestici e di assistenza personale.

 

Quanti filippini frequentano l’università in Italia?

Secondo il sopracitato rapporto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, nell’anno accademico 2017-2018 vi erano 661 studenti filippini iscritti a università italiane.

 

Per concludere, come valuta il ruolo della comunità filippina nel contesto delle relazioni bilaterali tra i due Paesi?

La comunità filippina in Italia rappresenta un aspetto importante dei rapporti “people-to-people” tra italiani e filippini. Permette a italiani e filippini di interagire costantemente, creando legami basati su rapporti di lavoro, amicizia, e rapporti tra famiglie. Va anche notato che la migrazione filippina in Italia è cambiata nel corso degli anni, passando da un tipo di migrazione a fini di lavoro a una migrazione per ricongiungimento familiare. Nel 2010, lo scopo del 68% dei filippini migrati in Italia era quello di trovare un impiego. Nel 2017, ciò era cambiato sostanzialmente: l’88% dei nuovi arrivi era motivato da ricongiungimento familiare e solo il 4% era legato al lavoro. Ciò suggerisce che i filippini in Italia abbiano prospettive a medio-lungo termine, poichè sono le famiglie, e non i singoli lavoratori, a migrare. Inoltre, il programma di ricongiungimento familiare italiano dà priorità ai familiari a carico, che nella maggior parte dei casi sono figli. Di conseguenza, gli italiani-filippini di seconda e terza generazione potrebbero diventare un’importante componente della demografia italiana nel lungo termine. Ciò rafforzerebbe i rapporti “people-to-people” tra italiani e filippini, specialmente nel caso questi gruppi iniziassero ad approfondire la propria partecipazione nella sfera sociale, economica e politica della società italiana.

Published in:

  • Events & Training Programs

Copyright © 2024. Torino World Affairs Institute All rights reserved

  • Privacy Policy
  • Cookie Policy