“La Cina è certamente l’attore che oggi ha la maggior capacità di incidere sul Cremlino senza destabilizzare il quadro ulteriormente. Anche noi possiamo ancora incidere, per esempio cessando l’importazione di gas. Questa scelta, però, al di là delle conseguenze sulle nostre economie e società, potrebbe essere presentata come escalation dal Cremlino. La Cina può invece operare fuori da questa logica. Non è escluso che lo faccia, per salvaguardare i propri interessi e recuperare qualcosa sul terreno dei principi, nel caso in cui il conflitto si prolungasse al punto da privare Putin di qualsiasi ragionevole opzione di uscita dalla crisi. Se ne parla poco, ma dubito che una Russia de-putinizzata – scenario improbabile, ma non impossibile – sia nell’interesse di Pechino.”
L’intervista a Giovanni B. Andornino (T.wai & Università di Torino) nell’articolo “La Russia de-putinizzata non interessa a Xi” su Formiche.
President
Giovanni B. Andornino is Associate Professor of International Relations at the University of Turin. He serves as President and Head of the "Global China" Program at T.wai, the Torino World Affairs Institute, and has been the Founding Editor of "OrizzonteCina".
“L’ordine liberale internazionale, al cui tramonto ci sembra di trovarci, è stato costituito dagli Stati Uniti e intorno a un’alleanza di paesi che si... Read More

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