Il XX Congresso del Partito Comunista Cinese e la “sinizzazione del Marxismo”

Il XX Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese ha posto una notevole enfasi sulla “sinizzazione del Marxismo”. Intesa come “integrazione del Marxismo nella realtà specifica della Cina”, la “sinizzazione” è stata discussa nella seconda sezione della relazione di Xi Jinping, prima di svelare le priorità economiche, organizzative, sociali e ambientali della Cina per i prossimi cinque anni. Nella storia del Partito Comunista Cinese, tale attenzione alla “sinizzazione del Marxismo” ha un solo precedente simile, risalente al 1938. Il presente articolo considera la “sinizzazione del Marxismo” come un elemento chiave all’interno dell’ontologia dei concetti politici su cui si basa il sistema di governo interno cinese. Questa mossa metodologica consente di ripercorrere le fasi chiave della creazione, della scomparsa e della rinascita della “sinizzazione” e di valutare il ruolo che essa svolge oggi nella governance interna ed estera della Cina. La “sinizzazione del Marxismo” non ha l’obiettivo di distribuire o ridistribuire risorse o opportunità. Né questo concetto è stato ripreso per regolare o modificare il comportamento di individui, entità economiche e istituzioni. Le questioni in gioco, alla base del processo di “sinizzazione”, operano al livello più alto della politica. Riguardano la messa a punto del rapporto tra il governo e la società cinese e il riassetto dei legami tra la Cina e i suoi partner internazionali. La “sinizzazione del Marxismo” stabilisce la cornice principale all’interno della quale la politica interna ed estera può essere negoziata e definita e cerca di modellare gli spazi in cui tali processi di negoziazione possono avvenire.

L’articolo integrale è disponibile sul sito dedicato alla rivista OrizzonteCina.

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