Un nuovo modello per le relazioni tra Stato e società in Cina

Traduzione dal cinese a cura di Simone Dossi e Flora Sapio

Il 16 marzo 2016 la quarta sessione plenaria della XII Assemblea nazionale del popolo ha approvato a larga maggioranza la Legge della Repubblica popolare cinese sulle organizzazioni caritatevoli (in cinese). Si tratta della prima legge in materia nella storia cinese ed entrerà ufficialmente in vigore il prossimo 1° settembre. Da studioso che si occupa di organizzazioni caritatevoli di interesse pubblico e da membro dell’Assemblea nazionale politica consultiva da tempo interessato alla legislazione in materia, ho avuto l’onore di partecipare (in cinese) sin dall’inizio all’attività legislativa concernente tale legge e di esserne attivo promotore. Ritengo che tale legge sia particolarmente innovativa dal punto di vista dell’impianto teorico, del contenuto, del disegno sistemico e delle modalità adottate per l’attività legislativa, e che abbia un significato storico, in particolare nel promuovere una trasformazione delle relazioni tra Stato e società civile.

Prima della Legge sulle organizzazioni caritatevoli, il modello di relazioni tra Stato e società in Cina era incentrato sul “doppio sistema di supervisione” (shuanchong guanli tizhi, 双重管理体制), che distingueva tra organi di supervisione ed amministrazione e unità responsabili per la cosiddetta “supervisione professionale”. Le organizzazioni sociali erano dunque distinte tra organizzazioni legali, che ricadevano all’interno del sistema, e organizzazioni illegali esterne al sistema. In base a tre regolamenti amministrativi, le prime erano registrate come gruppi sociali (shehui tuanti, 社会团体), entità non economiche a gestione privata (min ban fei qiye danwei, 民办非企业单位), oppure fondazioni (jijinhui, 基金会). Mediante il rigoroso presidio della soglia di accesso gli organi amministrativi conferivano legalità a talune organizzazioni sociali, ma al tempo stesso ne mantenevano numerose altre nella sfera dell’illegalità. Le organizzazioni che superavano la soglia erano sottoposte a un controllo diretto da parte di due diversi tipi di organi amministrativi, tramite ispezioni annuali e altri strumenti amministrativi; le organizzazioni che non superavano la soglia cercavano da un lato di ottenere un riconoscimento legale di fatto attraverso molteplici canali, dall’altro di ottenere un abbassamento della soglia stessa.

Questa continua tensione tra organi amministrativi e organizzazioni sociali è l’elemento caratterizzante delle relazioni tra Stato e società in Cina negli ultimi trent’anni: da un lato lo Stato intende promuovere riforme e apertura, dall’altro mostra diffidenza verso la sua stessa società. Così, mentre si sviluppavano le organizzazioni sociali, si cercava di controllarle in ogni possibile modo, creando ostacoli giuridici al loro sviluppo e barriere sistemiche di ogni tipo.

La Legge sulle organizzazioni caritatevoli appena promulgata trae invece beneficio dalla positiva atmosfera politica in cui si sta sviluppando attualmente il processo di riforma. La nuova legge modifica l’atteggiamento di diffidenza verso le organizzazioni sociali per lungo tempo prevalente e fa anzi leva sul concetto di filantropia diffusa (da cishan, 大慈善), affermando con chiarezza che le organizzazioni caritatevoli – al cui interno rientrano le tre categorie di organizzazioni sociali – costituiscono i veri e propri protagonisti della nuova legge. Nel nuovo sistema, non soltanto il “doppio sistema di supervisione” è stato eliminato e sono spariti i severi controlli sulle soglie di accesso, ma persino il più importante dei meccanismi di controllo amministrativo precedentemente esistenti – le ispezioni annuali – ha subìto una profonda riforma: è stato trasformato nell’obbligo di redigere e pubblicare un “rapporto sulle attività annuali e un rapporto sulla situazione finanziaria”.

Sulla base di un’attenta analisi di questo testo legislativo composto di 12 capi e 112 articoli, ritengo che gli aspetti maggiormente innovativi siano i seguenti: un orientamento sistematico verso la legalizzazione delle organizzazioni caritatevoli, attraverso una serie di rigorosi accorgimenti istituzionali; la sperimentazione di un nuovo sistema improntato al principio secondo cui “il governo controlla la piattaforma, la piattaforma supervisiona le organizzazioni” (zhengfu guankong pingtai, pingtai jianguan zuzhi, 政府管控平台,平台监管组织), grazie ai dati raccolti tramite una piattaforma informativa unificata nazionale, siti internet delle organizzazioni e oltre quaranta finestre informative; la notevole riduzione dello spazio di controllo amministrativo del governo; il considerevole abbassamento delle soglie di accesso per le organizzazioni caritatevoli; il significativo aumento del grado di circolazione delle informazioni sulla filantropia; la complessiva ridefinizione delle relazioni Stato-società secondo una tendenza alla legalizzazione che interessa l’allocazione delle risorse, l’orientamento delle politiche pubbliche, il sostegno da parte del sistema e la stessa partecipazione del pubblico. Tutto ciò farà sì che un numero sempre maggiore di organizzazioni caritatevoli intraprenda la via della legalità, della professionalizzazione e della normalizzazione.

La Legge sulle organizzazioni caritatevoli è stata promulgata, ma mancano ancora alcuni mesi alla sua formale entrata in vigore. È questo un importante periodo di transizione e in questa fase il lavoro principale consiste nel diffondere la conoscenza, lo studio e l’interpretazione della nuova normativa, organizzando in particolare attività di formazione; è poi necessario che tutti i dipartimenti dell’amministrazione civile a ogni livello compiano i necessari preparativi di carattere organizzativo e adattino le proprie politiche, in particolare per quanto riguarda la predisposizione delle piattaforme informatiche e dei sistemi di raccolta dati, che costituiscono la più importante base tecnologica del nuovo sistema; inoltre, è urgente che le stesse organizzazioni caritatevoli provvedano a riformarsi, puntando sull’innovazione e il rafforzamento delle proprie capacità; infine, sono parimenti importanti la mobilitazione dei media, l’educazione dei cittadini e la promozione della cultura della filantropia.

In sintesi, la Legge sulle organizzazioni caritatevoli sarà una pietra miliare nella realizzazione di un nuovo tipo di relazioni tra Stato e società in Cina. Che si possa realmente aprire una nuova fase dipende tuttavia da come nei prossimi mesi sapremo cogliere le opportunità offerte dalla nuova legge e mobilitarci per una sua lungimirante attuazione.

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