Né l’una né l’altra di queste due politiche assimilazioniste – l’una, quella italiana, implicitamente normativa ma poco articolata nel delineare nuove appartenenze possibili; l’altra, quella cinese, esplicitamente normativa e chiaramente espressa nei termini dell’appartenenza irrinunciabile alla nazione cinese – contempla esplicitamente e si pone come obiettivo la formazione di identità e di appartenenze plurime, duttili e in grado di conciliare le diverse anime di un retaggio linguistico-culturale complesso.
L’articolo integrale è disponibile sul sito dedicato alla rivista OrizzonteCina.
“Within these dynamics, the China factor is at once critical and ambiguous. Both Fatah and Hamas are thought to take an active interest in... Read More
“The growing sympathy for Palestinians combined with rising international criticism of Israel have reflected negatively upon Washington, and at least to some extent positively... Read More
“Sono tentativi di approfittare o di preparare un terreno per rafforzare i rapporti con un’Europa che potrebbe trovarsi eventualmente, con un’amministrazione Trump nuovamente, colpita... Read More
“Chinese conflict mediation efforts now appear less driven by economic interests—likely due to China’s growing economic self-sufficiency and diversification—and more by its interest to... Read More
“Chinese experts also generally agreed that Israel has no genuine interest in finding a viable solution to the conflict. Moreover, while Haniyeh’s assassination has... Read More
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