Human security e sviluppo dell’ambiente urbano

 

 

I processi di urbanizzazione che si verificano a livello globale producono cambiamenti rapidi, potenzialmente rischiosi per la sicurezza umana di coloro che vivono nelle città. Un agglomerato urbano non è solo un contesto in cui si concentrano attività umane e si intrecciano relazioni, ma un ambiente che si sviluppa in senso multi-dimensionale e multi-direzionale in cui ogni individuo si inserisce, apportando trasformazioni all’ambiente circostante e trasformandosi a sua volta. La sicurezza umana o human security è una dimensione fondamentale di uno sviluppo urbano orientato verso la protezione dell’individuo e della società. Le sfide che le città contemporanee devono affrontare si sviluppano su più fronti: sociale, economico, ambientale, ecologico, politico, demografico e culturale. La risposta a sfide così complesse richiede interventi che si diramino su più livelli e agiscano in più direzioni.

Come affermato in una TED Talk da Robert Muggah, esperto di megacities: “600 città – incluse 30 megalopoli – producono due terzi del PIL globale”. Nei prossimi decenni, il 90% della popolazione mondiale si sposterà nelle città. I rischi però non derivano tanto dal crescente numero di aree urbane quanto dalla velocità con cui gli agglomerati urbani sorgono e si espandono, soprattutto nel sud del mondo. Infatti, se “New York ha raggiunto gli 8 milioni di abitanti in 150 anni, San Paolo e Città del Messico hanno raggiunto questi numeri in 15 anni” e questo comporta spesso l’incapacità di gestire propriamente la crescita e di garantire adeguati livelli di sicurezza umana in ambienti a rapida trasformazione.

Esistono numerosi esempi di fragile cities, cioè ambienti urbani potenzialmente instabili e insidiosi per la human security. Possibili indicatori della fragilità urbana si possono identificare nel crescente numero di omicidi o attività illegali e nell’aumento delle popolazioni urbane non corrisposto da un adeguato livello di crescita economica. La frequenza di proteste sociali, l’insorgere di conflitti urbani e la vulnerabilità a fronte della diffusione del terrorismo sono altri indicatori. Del pari, anche la mancanza di integrazione individuale nelle strutture sociali, le divisioni fra comunità, la debolezza delle reti di comunicazione fra diversi attori e la sfiducia nelle autorità governative sono indicative di una condizione di fragilità.

Le opinioni sulle origini della fragilità urbana sono differenti: alcuni la attribuiscono a fattori scatenanti esterni al contesto come, per esempio, la diffusione del terrorismo che trova negli ambienti urbani svariate opportunità di infiltrazione. Altri ritengono invece che l’insorgere di conflitti urbani, l’infiltrazione del terrorismo e della criminalità non siano la causa bensì il risultato della fragilità delle strutture sociali ed economiche in cui individui e comunità sono inseriti. Il dibattito è ancora aperto.

Perché molti individui o gruppi si radicalizzano, talvolta optando per metodi violenti come quelli offerti dal terrorismo? Una possibile spiegazione risiede nella capacità dei gruppi terroristici di impiegare efficacemente le debolezze individuali e collettive, come le tensioni tra gruppi, individui e comunità che operano e vivono nello stesso ambiente urbano. La mancanza di adeguata sicurezza umana acuisce il conflitto e rende ciascuno maggiormente esposto a influenze esterne. Non è un caso che molti “lupi solitari” o gruppi affiliati al terrorismo si trovino in contesti deboli dal punto di vista della human security. Un ragionamento simile potrebbe essere applicato a fenomeni come la criminalità e la violenza nelle fragile cities.

La prevenzione di questi fenomeni non passa solo dall’aumento delle forze di sicurezza ma anche e soprattutto dal rafforzamento della dimensione umana della sicurezza, creando quindi un ambiente in cui l’individuo sia protetto tramite reti sociali, che non lo lascino in balia della percezione di essere abbandonato a se stesso. La fragilità urbana aumenta quando le politiche di sviluppo urbano falliscono nel creare non solo infrastrutture ma anche un ambiente resiliente a minacce esterne e interne: molti individui si sentono insicuri a causa di scarsità di risorse, disoccupazione dilagante, mancata integrazione sociale e culturale. I conflitti possono nascere anche dalla mancanza di lavoro, dall’iniqua distribuzione della ricchezza e dalle scarse opportunità di crescita economica. In tali contesti la segregazione sociale cresce, il razzismo fiorisce, la corruzione aumenta così come la tendenza di individui e gruppi ad affidarsi a strutture di protezione para-statali e illegali, data la mancanza di fiducia nelle autorità e forze di sicurezza ufficiali.

Le sfida più difficile sta quindi nel creare sviluppo sostenibile e sicurezza umana in contesti urbani dotati non solo di infrastrutture resilienti a disastri naturali ma anche a fenomeni umani come terrorismo, corruzione e criminalità. La chiave della protezione della human security consiste nel creare e mantenere un ambiente basato su solide strutture psico-sociali, comunicative ed economiche robuste a fronte di conflitti tra individui, gruppi e comunità ma anche abili nel prevenire la mancanza di fiducia negli attori sociali preposti a garantire sicurezza umana. Ciò comporta un’adeguata pianificazione di infrastrutture e reti di comunicazione ben integrate e un ampio coinvolgimento di tutti gli attori che operano nell’ambiente urbano: cittadini, autorità locali, forze di polizia e sicurezza, organizzazioni e strutture preposte allo sviluppo del benessere psicologico e sociale, strutture educative, operatori del settore privato.

PER SAPERNE DI PIÙ:

Commissione Europea (2014) Sviluppo urbano integrato. Politica di coesione 2014-2020. Disponibile su: http://ec.europa.eu/regional_policy/it/information/publications/brochures/2014/integrated-sustainable-urbandevelopment

Galderisi, A. (2014) Città smart e resilienti. Aspenia Online (23/10/2014). Disponibile su: https://www.aspeninstitute.it/aspenia-online/en/article/citta-smart-e-resilienti

Humansecurity-cities.com, Human Security for an Urban Century: Local challenges, global perspectives. Disponibile su: http://www.alnap. org/resource/6570

 

* a cura di Il Caffè Geopolitico

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