Il presente saggio si occupa dei primi anni della storia del Partito comunista cinese (1920-1927) e in particolare analizza la traiettoria lunga e non lineare che ha dato vita alla forma partito, a partire dai gruppi locali e dalle società di studio ancora legati all’epoca del Quattro Maggio sino alle cellule vere e proprie, che divenirono la forma organizzativa più adatta per un partito di massa. Seguendo i pionieristici studi di Arif Dirlik e Hans van de Ven, in quest’articolo si sostiene che il Pcc divenne l’organizzazione marxista-leninista a tutti nota solo dopo anni e dopo infiniti dibattiti interni; tali dispute testimoniano peraltro l’esistenza di un principio pluralistico presente nella struttura apparentemente monolitica della macchina partitica. Può valere la pena, ora che è trascorso un secolo, esplorare il processo attraverso cui si formò il Pcc e verificare i margini di dibattito e di dissenso che c’erano allora, anche per una valutazione comparativa rispetto all’oggi.
“Iran needs more than statements at the UN or missile components. It needs air defences and fighter jets, which are things that China could... Read More
“Wang Yi’s phone calls should be read as a way for China to get a better read of the situation. China is probably seeking... Read More
“China’s direct involvement in the conflict would propel the rivalry (with the US) to another level, in a moment in which Beijing wants to... Read More
“Pour l’instant, l’impact de la guerre reste limité pour la Chine car les prix n’ont pas encore trop monté, mais si, par exemple, le... Read More
“The collapse of the current regime would be a significant blow and would generate a lot of instability in the Middle East, ultimately undermining... Read More
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