Il presente saggio si occupa dei primi anni della storia del Partito comunista cinese (1920-1927) e in particolare analizza la traiettoria lunga e non lineare che ha dato vita alla forma partito, a partire dai gruppi locali e dalle società di studio ancora legati all’epoca del Quattro Maggio sino alle cellule vere e proprie, che divenirono la forma organizzativa più adatta per un partito di massa. Seguendo i pionieristici studi di Arif Dirlik e Hans van de Ven, in quest’articolo si sostiene che il Pcc divenne l’organizzazione marxista-leninista a tutti nota solo dopo anni e dopo infiniti dibattiti interni; tali dispute testimoniano peraltro l’esistenza di un principio pluralistico presente nella struttura apparentemente monolitica della macchina partitica. Può valere la pena, ora che è trascorso un secolo, esplorare il processo attraverso cui si formò il Pcc e verificare i margini di dibattito e di dissenso che c’erano allora, anche per una valutazione comparativa rispetto all’oggi.
“La prospettiva della Cina è quella di imostrare la propria capacità di aggregare consenso attorno alla propria visione dell’ordine internazionale. In questo senso va... Read More
“A positive bilateral relationship between China and Russia is critical for their economic survival. One has a very important interest in the survival of... Read More
“It is against this backdrop that Wang Yi’s message to Europe becomes clear: if Europe seeks genuine Chinese neutrality on Ukraine, it should follow... Read More
“In China there’s been for a long time people saying ‘we should do something, we should be more proactive in the Middle East’. Proactive... Read More
“Ten years have passed since the establishment of the Asian Infrastructure Investment Bank (AIIB). Headquartered in Beijing, it is the first Multilateral Development Bank... Read More
Copyright © 2025. Torino World Affairs Institute All rights reserved