[IT] Viviamo in tempi interessanti. Dopo quasi mezzo secolo di bipolarismo e vent’anni di “momento unipolare”, quella che taluni in America chiamano la Grande Recessione sta suggellando l’affermarsi di un sistema internazionale nuovo.
Mentre osserviamo il moltiplicarsi dei luoghi di potere economico e politico, siamo chiamati a fare i conti con un’inedita varietà di modelli di sviluppo e culture politiche.
[IT] Il successo di trent’anni di riforme economiche cinesi ha posto in discussione l’efficacia delle politiche di sviluppo promosse dalle organizzazioni multilaterali. Partendo dall’assunto che le istituzioni sono importanti per la crescita, il consenso prescriverebbe che i paesi in via di sviluppo si dotino di governi che disciplinino un sistema di diritti di proprietà stabili e definiti e creino istituzioni capaci di rafforzare i mercati.
[IT] Dopo essere stata un mondo a parte per tre millenni, la Cina entra nel XXI secolo con il piglio di un attore globale che viene per restare. Ma sulla base di quali regole del gioco? È pensabile che una grande potenza nascente accetti di adeguarsi ai princìpi di un ordine internazionale fondato in un tempo in cui essa era politicamente irrilevante?