[IT] Guido Creta (Sapienza Università di Roma) interviene nella puntata di Asiatica "Privilegi dell'élite, brutalità della polizia, rallentamento della crescita: perché si protesta in Indonesia" su Radio Radicale.
[IT] L'Indonesia, terza democrazia più popolosa al mondo e crocevia geopolitico essenziale del Sud-est asiatico, vive una fase cruciale della sua storia recente. Con oltre 285 milioni di abitanti distribuiti su più di 17.000 isole, il Paese presenta una popolazione giovane e una forte crescita demografica, che offre grandi opportunità di sviluppo economico e sociale, ma anche sfide significative.
[IT] La terza democrazia più popolosa al mondo ha portato oltre duecento milioni di possibili votanti a scegliere, nello stesso giorno, il proprio presidente e vice presidente, i rappresentanti nazionali e quelli regionali, mettendo in moto una mastodontica macchina elettorale che, per la sua stessa natura, è risultata non priva di imperfezioni e molto difficile da gestire.
[IT] Le celebrazioni per il centenario di un partito politico possono svolgere, in base alle specificità e alle fortune dello stesso, funzioni assai diverse: in alcuni casi e Paesi diventano mera propaganda, in altri ripensamento e analisi storica, in altri ancora motivo di vergogna, raramente ci si trova di fronte a un processo di intenzionale rimozione in patria e di scarsissima attenzione all’estero. Il più vecchio partito comunista dell’Asia fuori dai confini della Russia zarista, quello indonesiano, è una di quelle eccezioni.
[IT] La rapida diffusione delle infezioni da COVID-19 nel mondo, nonostante le ovvie differenze territoriali e lo scarto temporale nell’aumento dei casi, ha generato sovente risposte simili. L’Indonesia, lo Stato più popoloso del Sud-Est asiatico, risulta ad oggi il Paese più colpito della regione e sembrava esser impantanato in una perenne, ma statica prima ondata. A più di un anno dai primi casi accertati, non si poteva notare nessun tipo di andamento altalenante nel numero di infezioni, né si erano succeduti periodi di picchi accompagnati da diminuzioni significative fino a quando, alla metà di giugno 2021, si sono scatenati nuovi focolai causati dall’arrivo della variante Delta e dagli spostamenti collegati alla fine del ramadan.