La terza sessione plenaria dell’11° Comitato centrale del Partito comunista cinese nel dicembre 1978 ufficializzò l’inizio dell’era delle riforme. A quarant’anni da quell’evento di... Read More
Il 16 dicembre 1978 a Pechino viene reso noto il comunicato congiunto che annuncia il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra la Repubblica popolare cinese... Read More
Senza l’assistenza che la Russia assicura ai separatisti, la guerra nel Donbass non potrebbe continuare, né ci potrebbe essere il sostegno russo se i separatisti non fossero in grado di raccogliere un qualche tipo di supporto tra la popolazione. Durante il processo di risoluzione del conflitto sarà cruciale indagare le motivazioni che sono alla base del supporto – o dell’acquiescenza – dei locali nei confronti dei separatisti. Finora, posto il ruolo decisivo giocato da Mosca nel rendere fattibile l’opzione separatista durante le prime fasi del conflitto, la questione è stata affrontata in due modi: le ostilità sono state interpretate come mosse da ragioni economiche, oppure come uno scontro di identità collettive.
Dopo i festeggiamenti per il decimo anniversario dell’auto-proclamata dichiarazione di indipendenza dalla Repubblica di Serbia, il Kosovo continua il proprio tortuoso percorso di stabilizzazione politica affrontando uno dei capitoli più critici del suo lungo confronto diplomatico con Belgrado.
L’élite russa che si è coagulata intorno a Vladimir Putin ha giustificato la sua ascesa e, successivamente, il consolidamento del suo potere in funzione di un obiettivo minimo da conseguire: il riconoscimento internazionale dello status di grande potenza della Federazione Russa. Se questo principio vale per l’Ucraina e l’Est Europa, a maggior ragione vale in Caucaso.