[IT] L’andamento parabolico della crescita del Prodotto interno lordo (PIL) del Myanmar nel periodo compreso tra l’avvio del processo di riforma nel 2011 e l’inizio dell’esperienza di governo della National League for Democracy (NLD) guidata da Aung San Suu Kyi nel 2016 suggerisce la metafora di un decollo economico non riuscito e il ridimensionamento delle aspettative sul futuro di questo Paese così diviso e carico di contraddizioni.
[IT] Se dal 2000 al 2020 abbiamo visto raddoppiare il peso economico del blocco formato dall’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN), guardando al 2030 possiamo immaginare che il PIL del Myanmar possa addirittura triplicare. Sotto la gestione britannica (1886-1937), la Birmania era una delle colonie più ricche. Era il più grande esportatore del mondo di riso e durante l’amministrazione britannica era un importante fornitore di petrolio con la Burman Oil Company. Produceva il 75% del tech nel mondo e il Paese si credeva sulla via di un veloce sviluppo.
[IT] In linea generale, dalla costituzione dei “corridoi economici” ci si aspetta che contribuiscano alla promozione dell’integrazione regionale de facto (la quale si differenzia all’integrazione de iure guidata dai trattati e da accordi a livello governativo) e all’accelerazione sia delle dinamiche dell’agglomerazione e della dispersione sia dei risultati economici reciprocamente vantaggiosi.
[IT] Prima delle elezioni politiche del novembre 2015, la popolazione birmana, soprattutto i lavoratori delle zone industriali, pensavano che il cambiamento fosse dietro l’angolo, che sarebbe bastato votare per la National League for Democracy (NLD) per voltare definitivamente pagina rispetto al passato.
[IT] Fra le vaste trasformazioni che hanno investito il Myanmar nel corso dell’ultimo decennio, la rapidissima diffusione di Internet e degli strumenti propri dell’Information and Communication Technology (ICT) svetta come un fenomeno estremamente significativo e carico di implicazioni per il futuro del fragile Paese del Sud-Est asiatico, in particolar modo per quanto attiene alla dialettica fra la società civile e la classe dirigente birmana.