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Il Mediterraneo allargato e la Cina come “offshore balancer”

[IT] Mentre non è da escludere che la diplomazia cinese in futuro possa iniziare a guardare al Mediterraneo allargato come a un’unica macro-regione, per ora è da rilevare la mancanza di documentazione che attesti tale visione integrata. Per ovviare a questo problema, si attinge qui dai lavori degli studiosi appartenenti alla scuola neorealista delle Relazioni Internazionali.

L’ascesa del populismo e il suo impatto sulle relazioni sino-europee

[IT] La ricerca sul populismo in Europa tende a concentrarsi sull’impatto dei partiti e dei movimenti populisti sulla politica interna dei paesi, mentre le implicazioni per la politica estera risultano meno approfondite. Nell’odierno mondo globalizzato, però, è sempre meno realistico concepire una dinamica politica nazionale come avulsa dal contesto internazionale.

“Reality check”: le relazioni bilaterali Italia-Cina in ambito economico dagli anni Settanta alle “nuove Vie della Seta”

[IT] Quando la Repubblica popolare cinese (Rpc) e l’Italia ristabilirono i rapporti diplomatici nel 1970 la Cina era un paese impoverito, reduce da due decenni di sostanziale chiusura al resto del mondo e da una pesante recessione nel biennio 1967-68 per effetto della Rivoluzione culturale. Il Prodotto interno lordo (Pil) misurato in dollari statunitensi (costanti 2010) era un quinto di quello italiano e quello pro-capite un settantasettesimo.

[LA RECENSIONE] Aspettando la fine della guerra: lettere dei prigionieri cinesi nei campi di concentramento fascisti

[IT] All’inizio del Novecento iniziarono ad arrivare in Europa dalla provincia dello Zhejiang, e in particolare dalla fervente città portuale di Wenzhou, i primi cinesi, per partecipare alle fiere internazionali che caratterizzarono la belle époque del nostro continente, inclusa l’esposizione universale di Milano del 1906. L’emigrazione cinese in Italia è riconducibile a un’area geograficamente molto circoscritta: l’entroterra montuoso di Wenzhou, e in particolare il distretto di Qingtian.

[CINESITALIANI] Sinofobia, xenofobia, politica di potenza: l’inquietante retaggio dell’anno gēngzǐ

[IT] Alla fine di aprile, Unione europea, Regno Unito e Stati Uniti erano ormai il nuovo focolaio principale della pandemia di Covid-19. Gli Stati Uniti, con 800.000 casi circa, erano già diventati il singolo paese con il maggior numero di persone infette. Come avrebbe reagito l’Occidente a tale massiccio coinvolgimento in una pandemia scoppiata solo pochi mesi prima in una lontana regione della Cina?

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