Ha radici e cuore torinesi l’associazione MedAcross, nata con un duplice impegno: portare cure gratuite alle persone in difficoltà, con un’attenzione speciale verso i bambini, e occuparsi della formazione di personale medico e infermieristico attraverso borse di studio, programmi di praticantato e insegnamento sul campo grazie al lavoro volontario di professionisti internazionali. L’obiettivo dell’associazione non è solo quello di intervenire in caso di emergenza sanitaria, ma di portare un aiuto più duraturo attraverso la costruzione di un sistema di ambulatori fissi e mobili che vada a integrarsi con il piano sanitario nazionale, completandolo e garantendo l’accesso alle cure mediche a tutta la popolazione dei Paesi in cui lavora. Con questo obiettivo, MedAcross è oggi impegnata nella realizzazione di un policlinico multispecialistico a Kawthaung, città nell’estremo sud del Myanmar dove sorge una grande baraccopoli popolata da indigenti e sfollati interni che, ogni mattina, attraversano il vicino confine thailandese per lavorare a giornata. Qui è elevato il numero di persone che non può permettersi le cure, poiché i costi sono relativamente alti o perché non dispone di alcun mezzo di trasporto per raggiungere l’ospedale o l’ambulatorio più vicino.
Tra le palafitte di Turtles Island, una delle tappe del programma di Cliniche Mobili, novembre 2016 (Immagine: MedAcross).
In parallelo alle attività ambulatoriali a Kawthaung, MedAcross ha attivato un programma di assistenza tramite clinica mobile nelle zone rurali limitrofe con frequenza bisettimanale e la presenza di un medico e due infermiere che curano circa mille persone al mese. Tuttavia è attualmente aperta una raccolta fondi per ampliare l’area servita e fare in modo che molte più persone e villaggi, al momento troppo isolati e difficili da raggiungere, possano beneficiare dell’azione. Le persone che potranno essere raggiunte dal programma di assistenza sanitaria di base riceveranno prestazioni di miglior qualità e più specialistiche, potenziate da un servizio di diagnostica laboratoristica. La popolazione birmana residente nelle aree rurali più remote, al momento completamente esclusa da ogni tipo di assistenza sanitaria, potrà invece beneficiare di assistenza professionale, gratuita e pianificata, oltre a ricevere medicinali gratuiti direttamente presso il proprio villaggio. Potranno inoltre essere attivati e diffusi un programma di prevenzione di malaria e HIV attraverso la distribuzione rispettivamente di zanzariere medicate e di contraccettivi, abbinati all’implementazione di programmi di promozione della salute. In questo modo si cercherà di contribuire alla diminuzione dei contagi di tubercolosi e malaria, largamente diffusi in tutto il Paese, e di HIV, particolarmente radicata nella regione a causa dell’elevata diffusione della prostituzione legata al traffico di esseri umani, in particolare di ragazze.
L’associazione nasce poi con il preciso intento di occuparsi della formazione delle principali figure professionali necessarie alla gestione delle strutture sanitarie, fisse e mobili: si recluterà personale locale con l’obiettivo di favorire il percorso formativo di medici, infermieri, farmacisti e tecnici di laboratorio, oltre a personale amministrativo e gestionale, per rendere questa realtà autonoma ed efficiente nel tempo. A Kawthaung, grazie all’importante sostegno della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, MedAcross ha già finanziato la costruzione di una Basic Health Clinic con centro HIV, e supporta i progetti umanitari attivati dal partner locale (le Religiose di Nostra Signora delle Missioni) finalizzati alla protezione di ragazzine e bambine dalla tratta di esseri umani, dallo sfruttamento sessuale e dalla vita di strada.
Ettore Rossi, medico pediatra, visita un bambino presso la Basic Health Clinic a Kawthaung, novembre 2016 (Immagine: MedAcross).
*Tutte le informazioni sui progetti di MedAcross in Myanmar sono disponibili sul sito www.medacross.org
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