L’Indonesia, terza democrazia più popolosa al mondo e crocevia geopolitico essenziale del Sud-est asiatico, vive una fase cruciale della sua storia recente. Con oltre 285 milioni di abitanti distribuiti su più di 17.000 isole, il Paese presenta una popolazione giovane (età media di circa 30 anni) e una forte crescita demografica, che offre grandi opportunità di sviluppo economico e sociale, ma anche sfide significative.
Le elezioni presidenziali del 14 febbraio 2024 hanno sancito il passaggio di potere da Joko Widodo (Jokowi), in carica dal 2014, al suo ex-rivale Prabowo Subianto. Questo evento rappresenta un momento di transizione importante negli equilibri politici, sociali ed economici del Paese.
Il processo democratico nato con la Reformasi del 1998, dopo la fine del lungo regime di Suharto, aveva generato ampie aspettative di una radicale trasformazione istituzionale. Durante l’amministrazione Jokowi, il Paese ha compiuto significativi progressi economici e infrastrutturali, accompagnati tuttavia da segnali contrastanti sul piano delle libertà civili.
Le potenzialità economiche dell’Indonesia sono sostenute dalla sua posizione strategica, dalla ricchezza di risorse naturali, da una crescente classe media e dallo sviluppo delle infrastrutture digitali. Tuttavia, permangono gravi criticità ambientali e sociali. Il Paese affronta sfide notevoli come la deforestazione incontrollata, la gestione inefficiente delle risorse naturali e gli impatti del cambiamento climatico, tutti elementi che incidono negativamente sulla qualità della vita della popolazione e sulla sostenibilità del suo sviluppo.
Sul piano politico, l’elezione di Prabowo Subianto, sostenuto apertamente dal Presidente uscente Jokowi tramite la candidatura del figlio Gibran Rakabuming Raka alla vicepresidenza, evidenzia dinamiche di continuità, ma anche nuove configurazioni del potere interno. Prabowo, legato storicamente agli ambienti militari vicini al precedente regime, si trova ora a governare un Paese diverso rispetto a quello del Nuovo Ordine (1966-1998). Le istituzioni democratiche costruite negli ultimi decenni hanno determinato un contesto più articolato e meno incline a forme di controllo esplicite, ma conservano allo stesso tempo fragilità strutturali e ombre di quel passato.
Il Paese ha assistito negli ultimi anni a proteste popolari e giovanili, alimentate da insoddisfazione verso le disuguaglianze economiche, la corruzione e le questioni ambientali. La capacità della nuova amministrazione di affrontare queste sfide sarà un test significativo per valutare la direzione futura del Paese.
Obiettivo di questo approfondimento è fornire un’analisi dettagliata della situazione politica, economica e sociale dell’Indonesia a un anno dalle ultime elezioni, evidenziando le prospettive e i potenziali rischi per lo sviluppo futuro del Paese.
L’Approfondimento “L’Indonesia dopo le elezioni: prospettive di crescita e nuovi equilibri”, ad opera di Guido Creta (Università di Napoli “L’Orientale”) e a cura di T.wai, è disponibile sul sito dell’Osservatorio di Politica Internazionale del Parlamento Italiano.
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