“Nella Cina contemporanea le proteste nascono soprattutto come critiche alla governance locale e la maggior parte ha come oggetto rivendicazioni economiche: salari non pagati, truffe, risarcimenti per terreni o proprietà espropriate dal governo. Le proteste servono a bypassare i leader locali quando si dimostrano poco reattivi alle richieste dei cittadini e ad attirare l’attenzione dei loro superiori. Di solito, però, non esprimono critiche di fondo al governo centrale o al sistema politico cinese.”
“Pensare fuori dagli schemi: le strategie digitali di Pechino per incanalare il dissenso”, nuova uscita della collaborazione tra T.wai e il magazine Atlante di Treccani tratta dalla lezione di Christian Göbel (Università di Vienna) durante la TOChina Summer School 2022.
“Beijing’s reluctance to extend its diplomatic reach into the security realm emerges as the main constraint on cooperation with the Gulf monarchies. Economically, however,... Read More

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