Giuseppe Gabusi is Head of T.wai’s Asia Prospects Program and an Assistant Professor of International Political Economy and Political Economy of East Asia at the University of Torino.
[IT] All’inizio del Novecento iniziarono ad arrivare in Europa dalla provincia dello Zhejiang, e in particolare dalla fervente città portuale di Wenzhou, i primi cinesi, per partecipare alle fiere internazionali che caratterizzarono la belle époque del nostro continente, inclusa l’esposizione universale di Milano del 1906. L’emigrazione cinese in Italia è riconducibile a un’area geograficamente molto circoscritta: l’entroterra montuoso di Wenzhou, e in particolare il distretto di Qingtian.
Sep 16, 2020
Myanmar. Politics, Economy and Society. Routledge (September 2020)
Giuseppe Gabusi (T.wai & University of Torino) and Michele Boario (T.wai & United Nations Industrial Development Organization) are authors of the article "Industrial Policy and Special Economic Zones: Engaging Transformation in a Globalised World" in the first edition of "Myanmar. Politics, Economy and Society", an overview of the complex historical and ethnic dynamics that have shaped contemporary Myanmar, edited by Adam Simpson and Nicholas Farrelly.
[IT] Giuseppe Gabusi (T.wai & Università di Torino) e Giorgio Prodi (T.wai & Università di Ferrara) nell’articolo "Presa nel mezzo? Italia e Cina dopo il COVID-19”, contenuto nel volume "L'economia italiana dopo il COVID-19. Come ricominciare a crescere?” (a cura di G. Bellettini e A. Goldstein, Bononia University Press).
[IT] Giuseppe Gabusi (T.wai & Università di Torino) parla del progetto TOASEAN e del programma di formazione TOAsia Export Training sul blog Nòva de Il Sole 24 Ore.
[IT] Michael Vatikiotis sbarca la prima volta in Asia sud-orientale nel 1979, all’aeroporto di Bangkok, per svolgere una ricerca all’interno del percorso universitario presso la britannica School of Oriental and African Studies. Tornato a Londra, prosegue gli studi di dottorato dedicandosi all’Indonesia. Viene assunto alla BBC World Service, per cui diventa il corrispondente da Giacarta nel 1987, dove rimane per cinque anni, lavorando anche per la storica testata Far Eastern Economic Review, ora defunta, rischiando anche l’espulsione.