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Peacebuilding: nascita e sviluppo in ambito onusiano. Il punto di vista di Mariangela Zappia, Rappresentante Permanente italiana presso le Nazioni Unite a New York

[IT] Il peacebuilding nasce in ambito ONU dalla constatazione dell’insufficienza di un approccio concentrato sulla sola gestione dei conflitti, in scenari di crisi resi sempre più complessi dalla natura differenziata e interconnessa dei fattori di instabilità: fragilità delle istituzioni, intervento di attori non statuali, criminalità organizzata e traffici illeciti, terrorismo ed estremismo violento, povertà e disuguaglianze, impatto del cambiamento climatico, flussi migratori.

Una penna spuntata

[IT] Esiste un’immagine, nella storia recentissima del nostro attivismo in Italia, che ben rappresenta cosa significa, per Amnesty, agire per il rafforzamento dell’Italia come attore positivo nel panorama mondiale delle strategie di peacebuilding: la nostra bandiera che sventola insieme ai cartelli dei portuali genovesi per impedire la partenza di una nave carica di armi per l’Arabia Saudita. Quelle armi sono dirette in Yemen, teatro di uno tra i più violenti conflitti armati attualmente in corso nel mondo.

Un nuovo peacebuilding italiano? Corpi Civili di Pace e post-conflitto in Colombia

[IT] A partire dalla legge di stabilità del 2014 si istituisce in Italia, in via sperimentale, il contingente dei Corpi Civili di Pace (CCP): una vera novità nel panorama europeo e mondiale. Tale modello ha come obiettivo la ricerca di soluzioni alternative all’uso della forza militare attraverso l’impiego di giovani volontari in azioni di pace in aree di conflitto, a rischio di conflitto o in emergenza ambientale.

Il peacebuilding italiano: opportunità, ostacoli e prospettive

[IT] Sebbene non ancora consolidata, l’azione di peacebuilding avrebbe in Italia solide basi per un significativo sviluppo. A livello normativo, la nuova legge sulla cooperazione internazionale richiama l’Art. 11 della Costituzione e include tra gli obiettivi fondamentali la prevenzione dei conflitti e il sostegno ai processi di pacificazione, di riconciliazione, di stabilizzazione post-conflitto, di consolidamento e rafforzamento delle istituzioni democratiche.

Sostenere il peacebuilding in un’Europa che cambia

[IT] Negli ultimi anni il mondo ha attraversato notevoli cambiamenti, ascrivibili a dinamiche politiche internazionali e interne molto rapide. Tuttavia, il modo in cui questi cambiamenti globali influenzino il sostegno che gli attori europei rivolgono ad agende normative come quella della costruzione e del sostegno della pace (peacebuilding) non è però stato oggetto di analisi approfondite.

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