[IT] Per Tiziano Terzani, Malacca era una città “carica di passato” dove era possibile sentire “la voce della storia”, nelle tante lingue delle genti che sono giunte da ogni angolo del mondo in questo porto sulla costa occidentale della penisola malaysiana. Affacciata sull’omonimo stretto, Malacca ha attratto per secoli l’attenzione di diversi imperi: dai portoghesi e gli olandesi ai britannici, senza dimenticare i giapponesi durante la Seconda guerra mondiale.
[IT] L’enciclica pontificia del maggio 2015, il cui titolo Laudato Si’ si ispira alla preghiera “Il Cantico delle creature” del monaco San Francesco d’Assisi, costituisce il sigillo dello sforzo intellettuale di Papa Francesco I al fine di sollecitare nell’Occidente cristiano il risveglio delle coscienze in senso ecologista. In questo contributo, d’altra parte, si vuole cogliere l’occasione per istituire un blando paragone tra tale recente tendenza in ambito cattolico e quanto, invece, si verifica nei contesti buddisti del Sud-Est asiatico.
[IT] Chi abbia familiarità con i tempi e la salienza dei cicli politico-istituzionali in Cina non può non interrogarsi sulla logica che ha portato la dirigenza di Pechino a dichiararsi, lo scorso 4 febbraio 2022, disponibile a una cooperazione “senza limiti” con il Cremlino, appena tre settimane prima dell’invasione russa in Ucraina.
[IT] L’avanzata delle truppe russe in Ucraina ha subito una battuta d’arresto e anche se non è ancora possibile determinare le sorti della guerra, è evidente che le aspettative di una vittoria lampo sono rimaste disattese. La cosiddetta “operazione militare speciale” voluta da Putin ha un costo altissimo in termini umani, economici e militari, anche per Mosca. Proprio questi ingenti costi, ai quali si aggiunge il peso delle sanzioni economiche, portano a riflettere su quali saranno in futuro le capacità del Cremlino di proiettare i propri interessi su scala globale. A partire dal 2014, infatti, la sfera di influenza russa si è estesa in modo significativo, in particolare in Medio-Oriente e in Africa: Siria, Libia, Repubblica Centro Africana, Sudan, Somalia, Ciad, Mozambico e da ultimo il Mali sono solo alcuni dei contesti nei quali Mosca ha investito le sue risorse. La Federazione Russa sarà quindi ancora in grado di mantenere la propria presenza in questi paesi a seguito dell’invasione dell’Ucraina?
[IT] I numeri dell’apparato militare russo, se osservati in maniera superficiale e senza ulteriore approfondimento, trasmettono un’impressione di grande forza: quinto paese al mondo per dimensione della componente attiva delle forze armate, con un numero di soldati stimato di circa un milione; quarto per spesa militare, con una quota del PIL dedicata oscillante tra il 3,7 e il 5,5% per anno nell’ultimo decennio; secondo per export militare; e primo per dimensione dell’arsenale nucleare, con più di 6.000 testate disponibili.